Quercecchio - Strage di civili

Il 26 luglio 1944, una volta liberato il capoluogo di Castelfiorentino, le forze alleate sottoposero a un violento fuoco di artiglieria la piccola località di Quercecchio, un’area collinare che si trovava nei pressi della frazione di Cambiano, che nei giorni precedenti era ancora occupata da truppe tedesche.

L’informazione sulla presenza dei tedeschi a Cambiano – secondo alcune testimonianze – sarebbe stata riferita al Comando alleato da un abitante di Castelfiorentino che era riuscito a fuggire proprio da Cambiano dopo essere stato arrestato dai tedeschi. Tuttavia, tale informazione non teneva conto del fatto che i tedeschi si stavano ritirando rapidamente, per cui c’era il rischio concreto che un eventuale cannoneggiamento colpisse civili innocenti, sfollati nelle colline circostanti.

A Quercecchio tale possibilità si trasformò in tragedia. Il fuoco di artigliera colpì infatti in pieno due casolari posti sulla sommità della collina, facendo una strage: morirono infatti Cesare Montanelli (7 anni), la sorella Lida Montanelli (anni 15), Dina Simoncini (37 anni), Anna Panzani (67 anni), Federigo Giacomelli (74 anni) e Ulderigo Biondi (53 anni). I feriti furono una quindicina e a due giovani ragazze dovettero amputare una gamba. Particolarmente toccanti furono gli ultimi minuti di vita di Cesarino e Lida Montanelli, feriti a morte ma ricoverati all’interno di un “paraschegge”. Guardando il fratellino ormai agonizzante, Lida infatti disse, riferendosi a sé stessa e alle sofferenze che sta provando in quel momento: “O Nella, ma quanto ci vuole per morire?”.

Fonti: testimonianza di Mauro Montanelli tratta dal libro di W. Lettori, Dalla guerra alla Libertà, Castelfiorentino, 2004, p. 155

Testimonianza di Mauro Montanelli sulla strage di Quercecchio ripresa in un video realizzato da Davide Bellomo e Mario Borrelli, giovani ANPI di Castelfiorentino, per il Concorso “Come vedo il 25 aprile” (2019) al link: https://www.youtube.com/watch?v=BKSI39Nvdzw