Castelfiorentino si prepara ad accogliere i bambini Saharawi

Venerdì 30 giugno al Circolo “Puppino” cena di solidarietà e presentazione del progetto
Al Circolo “Il Progresso” mostra fotografica di Renato Ferrantini (aperta fino a domenica 2 luglio)


Castelfiorentino si prepara ad accogliere i bambini Saharawi, popolo del Sahara occidentale che vive in una terra al confine tra il Marocco e la Mauritania e che da quasi mezzo secolo lotta per la propria libertà e il proprio diritto all’autodeterminazione. I “piccoli ambasciatori di pace” arriveranno nel comune valdelsano nel mese di agosto (dal 10 al 20) ma già si moltiplicano le iniziative per conferire a questa accoglienza una degna cornice, nonché sensibilizzare la popolazione sulla loro situazione, che dopo decenni li vede ancora nella condizione di rifugiati (circa duecentomila persone) costretti a vivere nell’arido deserto dell’Hammada.

Venerdì 30 giugno (ore 20.00) l’associazione “Hurria” organizza al Circolo “Puppino” (via Galvani) una cena di solidarietà, al termine della quale presenterà il progetto dell’accoglienza prevista nel mese di agosto. A seguire, un concerto del Mirincoro, musica popolare del mondo (costo della cena: adulti 20 euro, bambini 10 euro, prenotazioni Andrea 335.5280819, Francesca 333.6242453)

In contemporanea, al Circolo “Il Progresso” è stata aperta da sabato la mostra “Saharawi, Oltre l’attesa”, di Renato Ferrantini, che si sviluppa su un percorso visivo e descrittivo di venticinque immagini di grande formato accompagnate da alcuni pannelli esplicativi, con racconti e interviste realizzate nel campo dei rifugiati. La mostra è curata da Stefano Corso e rimarrà aperta fino a domenica 2 luglio (orario: lunedì e venerdì ore 18-20, sabato 9-13 e 18-20, domenica 11-13 e 18-20, ingresso libero).

“Gli effetti della decolonizzazione dell’ultima colonia africana – osserva Stefano Corso – sono drammaticamente davanti ai nostri occhi. Una popolazione spinta fuori dai nostri confini, in attesa di un referendum promesso e mai realizzato, in bilico continuo tra lotta armata e rassegnazione, costretta da un muro di 2000 chilometri in cui la separazione diventa aspirazione mista a frustrazione. Il merito del lavoro di Ferrantini è quello di mostrare umanità, dignità e speranza agli occhi di chi quei posti non solo non li ha mai visti ma forse li ha anche ignorati, fornendo uno stimolo ad approfondire, conoscere e indagare”.

“Gli obiettivi che ci poniamo – osserva Andrea Mezzetti, presidente dell’associazione Hurria - sono in linea con quelli degli anni passati. Effettuare uno screening sanitario, offrire loro un'occasione di crescita culturale attraverso il vissuto nel mondo "occidentale", infine dimostrare una solidarieta' concreta fatta di incontri con tante realtà e le persone. Siamo fiduciosi che gli abbracci che riceveranno saranno riportati anche alle loro famiglie. Siamo convinti che sapremo mostrare che siamo solidali con la loro legittima richiesta di giustizia e pace. Chi avrà' la possibilità' di incontrarli ricevera' a sua volta dei sorrisi e degli abbracci che mostreranno a noi la fierezza di questo popolo”.

"È con gioia – sottolinea l’Assessore alla Cooperazione Internazionale, Francesca Giannì – che anche quest’anno il Comune di Castelfiorentino e l’Associazione Hurria collaborino insieme in questo progetto di accoglienza dei bambini Saharawi, che va avanti da molti anni. Sabato ero presente all’inaugurazione della mostra – prosegue Giannì – e ho potuto cogliere tante sfumature nella vita quotidiana di questo popolo: la sofferenza e le privazioni alimentari, la carenza di cure mediche, ma anche l’orgoglio e il desiderio di libertà, la speranza di una indipendenza a lungo coltivata e sempre negata. Un bel documento, insomma per conoscere i Saharawi, per i quali rinnovo l’invito a partecipare alla cena di solidarietà in programma venerdì sera. Un ringraziamento all’Associazione Hurria, e in particolare ad Andrea Mezzetti, che da sempre segue con passione questo progetto”.

Le persone interessate a saperne di piu' sul progetto oppure offrire la loro disponibilità all'accoglienza possono scrivere a info@hurria.it