Dalla “libertà negata” alla Libertà “riconquistata”

Sabato 15 aprile (ore 10.30) inaugurazione della Mostra che per la prima volta ripercorre le biografie e i “volti” degli antifascisti del “Ventennio”
 
Per la prima volta, a distanza di quasi un secolo, si espongono i “volti” degli antifascisti di Castelfiorentino. E se ne ripercorrono le vicissitudini, le lotte, i sacrifici personali (molti di loro saranno costretti a emigrare all’estero), attraverso le carte conservate minuziosamente dall’Archivio Centrale dello Stato, a Roma, nel Casellario Politico Centrale. Foto segnaletiche e documenti inediti, in buona parte frutto delle delazioni da parte dei fiduciari dell’OVRA, il gigantesco apparato di vigilanza e di controllo messo in piedi dal Regime fascista nella seconda metà degli anni Venti.

E’ questa la principale novità della mostra “La libertà negata. La Libertà riconquistata. La Libertà con gli occhi dei giovani” che sarà inaugurata al Ridotto del Teatro del Popolo sabato 15 aprile, alle ore 10.30. Un percorso espositivo che si sviluppa in tre momenti distinti, di cui il primo rappresenta una selezione di foto e documenti collegati a una ventina di personalità schedate come “sovversive” dal regime fascista: dai fratelli Salvadori (Amos ed Euro) ai fratelli Moriani (Riccardo e Ovidio), originari di Castelnuovo d’Elsa;  dalla coppia del “soccorso rosso” Del Taglia-Rigacci (emigrati in Francia) a quanti decisero di arruolarsi nelle milizie repubblicane durante la guerra civile spagnola, come Gastone Baglioni e Arturo Lelli; da Cesare Manetti (con le foto segnaletiche, inedite, scattate al momento dell’arresto) a Eletto Fontanelli, futuro Sindaco di Castelfiorentino dopo la Liberazione; Da Brunetto Fattorini, che finirà al confino a Ventotene, a Ulderigo Castellacci, segnalato come possibile “attentatore” e il cui nome finirà addirittura sulla scrivania di Arturo Bocchini, fondatore dell’OVRA e “uomo chiave” dell’apparato poliziesco del regime.

Nella seconda sezione (“La libertà riconquistata”) la mostra espone foto legate alle principali manifestazioni nel secondo dopoguerra: dalle lotte mezzadrili a quelle contro contro la guerra in Vietnam o quella del Golfo nel 1991, e così via, mentre nella terza (“La libertà vista con gli occhi dei giovani”) sono esposte le sessanta opere degli studenti che hanno partecipato al Concorso “Come vedo il 25 aprile”, di cui saranno resi noti i vincitori mercoledì 19 al Teatro del Popolo. In tale occasione, prima della premiazione, sono previste alcune performances teatrali e musicali. La mostra si inserisce in un progetto più ampio realizzato dal Comune per la Festa della Toscana e gode di una compartecipazione del Consiglio Regionale della Toscana.

Essa rimarrà aperta fino al 30 aprile con il seguente orario: : sabato 15-22-29 aprile ore 10.30-12.30; 17.00-19.30; 21.00-23.00, domenica 16-23-30 aprile ore 17.00-19.00; martedì 18 aprile ore 21.00-23.00, mercoledì 19 aprile ore 9.00-13.00, lunedì 24 aprile ore 17.00-19.30, martedì 25 aprile ore 9.00-13.00; 16.00-19.30 e 21.00-23.00

Cesare Manetti in una foto che compare sulla sua scheda biografica, che risale al 1937. Si nota l’evidente decadenza fisica, dovuta alla malattia
Cesare manetti in una foto che compare sulla sua scheda biografica, che risale al 1937