“Il Drago”, simbolo di oppressione e prevaricazione nel “Secolo breve” dei totalitarismi

Sabato 13 e Domenica 14 maggio (Teatro C’Art) i giovani attori della Compagnia teatrale “Passi di Luce” interpreteranno la fiaba filosofica scritta da Evgenij Schwarz nel 1943

Una comunità dominata da un dispotico Drago che invita a riflettere sul sacro valore della libertà. E’ questo uno dei temi dello spettacolo teatrale “Il Drago”, che i giovani attori della Compagnia Teatrale “Passi di Luce” interpreteranno al Teatro C’Art sabato 13 e domenica 14 maggio (alle 21.00 di sabato e alle 17.00 di domenica).

Scritto dal sovietico Evgenij Schwarz nel 1943, il testo parla di una città in cui da oltre 400 anni si è stabilito un Drago, il quale oltre a vessare i suoi abitanti con sproporzionate tasse alimentari chiede ogni anno in sposa una fanciulla, che poi nessuno rivede più. Giunto in città Lancellotto, questi decide di combattere il drago, incontrando però l’opposizione degli abitanti della città, convinti che “l’unico modo per essere al sicuro dai draghi sia quello di tenersene uno”.

Tenuto conto del momento storico in cui fu scritto e dell’autore, “Il Drago” è considerato il simbolo della dittatura nazifascista, anche se altri vi hanno voluto vedere un testo contro la stessa dittatura sovietica, o ancora una denuncia delle storture della democrazia, con le sue false promesse di libertà in un mondo capitalista.

“Ho conosciuto questo testo diversi anni fa, quando ne ho studiata una parte in un laboratorio teatrale - sottolinea Niccolò Taddei, che ha curato la regia – e mi ha colpito fin da subito la brillantezza nel rappresentare un dramma sotto forma di crudele commedia, in cui l’assurdo e il paradosso sono il motore attraverso cui l’opera ci parla. Insieme a Jessica Pirrello, co-regista, e ad alcuni altri ragazzi, abbiamo deciso che potesse essere una bella sfida con cui cimentarsi in questo nuovo anno di lavoro teatrale. I ragazzi hanno accolto subito la sfida e si sono messi a disposizione per affrontare questo testo per niente facile con maturità e tanta voglia di mettersi in gioco. È la prima volta che la compagnia Passi di Luce affronta un testo di teatro classico nella sua interezza”.

Il gruppo di attori è composto da circa 20 giovani dai 15 ai 30 anni, con qualche “fuori-quota”. “Sono i più grandi della Compagnia Passi di Luce – precisa la Presidente dell’associazione teatrale, Elena Verdiani - tra i quali i primissimi che ne hanno fatto parte e che seguono questa attività ormai da più di 10 anni. A loro è stata affidata la responsabilità di seguire il gruppo giovani e in questi anni il loro impegno ha dato buonissimi frutti!”. Lo spettacolo prevede anche musica dal vivo e la collaborazione di un chitarrista, Alessio Biondi, un pianista, Marco Campinoti, e un violinista, Gianni Mustafai, che suoneranno dal vivo.

“Dopo il successo della scorsa settimana – osserva il Vicesindaco, Claudia Centi – la Compagnia Passi di Luce presenta questo nuovo spettacolo, interpretato da tanti giovani attori che rappresentano forse una delle caratteristiche più belle di questa compagnia, il coinvolgimento delle nuove generazioni. Un plauso anche al Teatro C’Art che li ospita, a conferma di una collaborazione quanto mai preziosa fra tutte le associazioni e le realtà teatrali che sono presenti nel nostro territorio”.

Il Teatro C’Art si trova in via Brodolini 9 – zona industriale Pesciola

Per info e prenotazioni: 349.4113586 (Barbara)

La locandina dello spettacolo